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mercoledì 24 novembre 2010

Ciao Freddie!


Stamattina, come ogni anno in questa data, mi sono svegliata pensando ad una persona per me, e molti altri, davvero speciale.
Freddie Mercury, leader unico ed insostituibile dei Queen, ci ha lasciato 19 anni fa.
Ancora oggi viene considerato uno dei personaggi più rappresentativi della storia del rock e, a mio avviso, la voce più bella di sempre.
Le sue canzoni, il suo carisma sul palco e la sua stravaganza resteranno sempre nei cuori dei suoi fans, che ancora oggi lo amano come se non fosse mai sceso dal palco.
Voglio dedicare a lui un pensiero, in questo giorno in cui, un po' più che negli altri, sentiamo la sua mancanza.

I still love you, Freddie!

martedì 23 novembre 2010

Musica e fiori d'arancio!


Lo scorso 4 settembre io e Simone ci siamo sposati.
Naturalmente c'era grande aspettativa per le musiche da parte degli invitati e naturalmente sono stata io stessa a sceglierle (è stato l'unico caso in cui il mio lui ha detto "Decidi tu" e poi l'ha rispettato!).
Quando si sposa un/una musicista si genera attorno alle musiche un alone di mistero superiore a quello del vestito della sposa. E la tensione sale...
Inutile dire che è stato tutto meraviglioso, nonostante il repertorio non fosse propriamente classico: Queen, John Lennon, Morricone, Piovani... E le mie amiche musiciste sono state commoventi e fantastiche. Nelle loro esecuzioni ho rivisto ogni singolo momento trascorso con loro, i viaggi, le trasferte, le risate... Da quando eravamo piccole fino ai matrimoni di ognuna di noi...
Ma, sentimentalismi a parte, se dovessi dire che fossi proprio tranquilla circa la buona riuscita di tutto, mentirei. Non perchè io nutrissi dei dubbi circa le capacità delle mie fidate amiche, ma perchè so, per esperienza, che mai come ai matrimoni succedono le cose più impensate.
Dalla mia lunga esperienza di "wedding musician" ho imparato che è proprio in situazioni lavorative "facili" che si annidano le peggiori insidie.
Soprattutto perchè ai matrimoni nulla è mai perfettamente pianificato e spesso gli sposi, il prete o i parenti turbano, senza volerlo, un equilibrio già di per sè precario. Ed i musicisti, consapevoli di avere l'enorme responsabilità di accompagnare i due innamorati nel giorno più bello della loro vita, sono facilmente preda di ansie da prestazione.

Ecco quindi alcuni consigli per gli sposi:
Intanto bisogna partire dal presupposto che a meno che i musicisti in questione non siano dei credenti praticanti, da un matrimonio all'altro tendono a dimenticare l'ordine esatto dei vari momenti della liturgia. Si attengono pertanto scrupolosamente al libretto a loro fornito, si spera, prima della cerimonia. Qualsiasi variazione genera fra i musicisti il panico puro. Perciò consiglio agli sposi di comunicare in anticipo qualsiasi cosa si distacchi dalla liturgia canonica, se non vogliono ritrovarsi con la Marcia Nuziale al momento della comunione!
Altro problema, il ritardo della sposa. Sarà pure romantico, ma, sposine, tenete conto che spesso un musicista inserisce un matrimonio a Genova in mezzo ad una prova a La Spezia ed un concerto a Busto Arsizio. Perciò non esagerate col ritardo!
Ricordo, a questo proposito, un tragico matrimonio in cui la sposa arrivò con un'ora e mezza di ritardo perchè aveva dimenticato il bouquet nel frigo! Una ragazza del nostro quartetto aveva un concerto fuori Genova dopo e se ne andò...caso ha voluto che anche altre due di noi fossero in macchina con lei, perciò la cerimonia finì con un solo violino ad eseguire la Marcia Nuziale!
Stesso valga per i preti prolissi, stile Verdone in "Viaggi di nozze". Ma in questo caso c'è ben poco da fare.
Importantissimo: non dimenticate di comunicare se l'abito della sposa non è bianco!!
A me è capitato di non riconoscerla e non suonare la Marcia Nuziale all'entrata!

Infine, un altro momento che può creare problemi è l'uscita, in quanto l'avanzare degli sposi verso la porta della chiesa è interrotto dal fotografo, che più o meno ogni due passi, chiede loro di fermarsi e guardarsi con aria languida in maniera più o meno spontanea, per immortalare il solenne momento. Il tutto senza tenere conto del fatto che i poveri musicisti non stanno suonando una sinfonia di Mahler, ma una marcia nuziale che durerà sì e no 2 minuti! Il che fa sì che si rendano necessarie delle ripetizioni, oltre ai ritornelli già previsti dal compositore. Talvolta, però, la disperazione dei musici dà origine a tragici fraintendimenti, laddove il primo violino, che di solito "comanda", decida di fare dei ritornelli del tutto imprevisti ed imprevedibili, lasciando gli altri attoniti a cercare invano di seguirlo, mentre lui/lei si ritrova a cantare (letteralmente) le altre parti!

Coppie miste: Istruzioni per l'uso!


La prima domanda che un fidanzato di una musicista si sente fare quando lei lo presenta ad amici e colleghi è: "Suoni anche tu?". O, più, spesso, "Che strumento suoni?", in tal caso dando già per scontato che i musicisti si accoppino sempre fra simili.
Invece esistono sparute minoranze di "coppie miste", formate cioè da un/una musicista e da un "babbano", per dirla alla Harry Potter, ossia un profano del mondo musicale.
Queste coppie, a mio avviso, o si separano entro breve tempo, oppure sono destinate a durare per sempre. Come le tartarughe: o muoiono nei primi anni di vita, o te le porti appresso fino alla morte (la tua, ovviamente).
L'integrazione fra due modelli antropologicamente diversi come i musicisti e i non musicisti può essere estremamente difficoltosa, un po' per i pregiudizi che entrambe le parti nutrono nei confronti dell'altro, così diverso da sè, e un po' per le oggettive differenze fra due modi di vivere e di lavorare che stanno letteralmente agli antipodi.
Mi spiego. Un impiegato statale, o di un'azienda privata, ha un orario più o meno fisso, ferie, stipendio, week end liberi e malattia. In altre parole: DIRITTI.
Un musicista libero professionista (ovviamente per i dipendenti delle orchestre pubbliche la situazione è diversa) non sa al mattino cosa farà alla sera! Ma non sto scherzando! A me è capitato più volte di essere chiamata al pomeriggio per un concerto della sera stessa a un centinaio di kilometri di distanza.
Una volta, persino, stavo per partire per le vacanze invernali quando suonò il telefono:

-Pronto?
-Parlo con la Prof.ssa S.?
-Sì
-Ci sarebbero da registrare delle musiche di scena per il Teatro Stabile
-Che bello! Quando?
-Adesso, siamo già in studio. Il violoncellista si è ammalato e ci ha lasciato all'ultimo momento.
-...

La cosa che più mi ha sconvolto è che una volta comunicato il piccolo cambio di programma al mio fidanzato, che per inciso stava già caricando le valigie in macchina, lui non ha dato il minimo cenno di stupore! E' stato in quel momento che:

1)Ho capito che era l'uomo della mia vita
2)Mi son chiesta che razza di vita gli faccio fare, se neanche una cosa del genere lo stupisce più ormai!

Ma certi risultati si ottengono solo con grandi sacrifici. Bisogna lavorarci su, se non si vuole far fuggire tutti gli spasimanti.

Dunque, sei un ragazzo e ti sei innamorato di una musicista? Ecco poche, semplici regole:

1) Non programmare mai le vacanze con ampio anticipo. 99 su 100 le dovrai rimandare o disdire perchè alla tua lei sarà capitata l'occasione della vita (o più probabilmente l'unica occasione da mesi, per cui non può rinunciare)
2) Non chiederle mai "cosa fai oggi?". Primo perchè suonerebbe come una presa in giro e secondo perchè con ogni probabilità non lo sa neanche lei!
3) Tieni un'agenda su cui annoti tutti i suoi impegni. Far finta di ricordarsi i suoi spostamenti la farà sentire importante.
4) Non stupirti. Mai. Di niente. Con una musicista tutto è possibile.

I risultati? Io e il mio fidanzato ci siamo sposati 2 mesi fa.

ps: ovviamente durante i giorni del viaggio di nozze mi avrebbero chiamato per un importante concerto, ma mi son vista costretta a rinunciare...ma solo perchè l'aereo atterrava a Milano, sennò ce l'avrei anche fatta...